Questo è il nono numero di Bomarscé – Storica rivista letteraria, dal 2020.

A volte sembra che non sia possibile non guardare in faccia la realtà. Cosa che, in effetti, ci dispiace molto. C’è quell’abusata immagine dell’orchestra del Titanic che continua a suonare mentre la nave le affonda intorno. Non mi ricordo mai, io che sto scrivendo ora, se l’esempio è utilizzato per sottolineare ed esaltare la resilienza di quegli uomini così dotati, in grado di portare avanti la bellezza, nonostante, e anzi soprattutto, l’incombente abisso della fine, oppure per denunciare lo sfruttamento dei lavoratori dello spettacolo, costretti a deliziare con il loro intrattenimento gli ultimi minuti di vita dei nobili e degli arricchiti borghesi inglesi, presto avviluppati dalle gelide acque dell’Atlantico.
Non so, non lo ricordo, non saprei cosa preferire.
Ho letto recentemente che uno dei segnali più evidenti del declino di una società (ehilà, siamo noi!) è lo scivolamento del sentire profondo, collettivo, dall’eros, dall’erotica, che è sempre un desiderio dell’Altro, all’autoerotismo, alla pulsione del godimento per sé, al desiderio per l’emozione masochistica. E qual è l’emozione più autoreferenziale, più autoriferita, più autoerotica? Ovviamente la paura. Il terrore in quanto vertigine, compulsione: paura che non basta mai. Desiderio di paura, quindi: una paura sempre più grande, sempre più espansa, sempre più incontrollabile, sempre più definitiva. Forse è il vecchio adagio sull’amore e sulla morte? Può essere.
Ed ecco perché noi di Bomarscé abbiamo dedicato questo numero al gusto, che è esattamente il contrario della paura, l’opposto dell’autoreferenzialità: il gusto è sempre un attributo dell’Altro, un desiderio di vita.
Un fumetto spassoso e “di cattivo gusto” apre il numero e lancia la volata a dieci racconti caratterizzati tutti da un grande vitalismo, da linguaggi leggeri, limpidi, ma anche alti, profondi, eleganti, complessi: talvolta tutte queste cose insieme. Ancora una volta ogni testo è accompagnato da un’immagine: non succede spesso e non succede sempre con questa qualità.
In copertina, l’opera di Lorenzo Sainati, illustratore che ci ha conquistati con la sua via mediterranea, i suoi colori così perfetti per Bomarscé, il suo gusto per l’atmosfera, per le ore del giorno. Lo ringraziamo tanto.

Il gusto è un desiderio. Buona lettura.